Domenica 17 luglio.

La mia seconda avventura in mezzo alla natura. La mia seconda bellissima avventura! E anche faticosissima, diciamolo.

Ecco come è andata:

NUOTO
La mia prima esperienza nel Garda era stata traumatica. Qui nessun problema, ho respirato bene, ho calcolato bene il KM che dovevo fare. Potevo fare di più ma mi sono tenuto perché immaginavo quello che sarebbe venuto dopo… La muta era vitata perché la temperatura dell’acqua era sui 25 gradi. C’è ancora molta strada da fare nella prima frazione ma un piccolo passo mi sento di averlo fatto.

BICI
Lo immaginavo ma non fino in fondo. Pronti via e uno strappo che farebbe impallidire qualsiasi ciclista (e io lo sono stato per 6 anni quando ero piccolo). Ma ok perché era asfaltato. Poi… sentieri con una pendenza elevata, gradini, sassi. E niente, me li sono fatti a piedi portando su la bici a mano. Per fortuna c’erano tratti anche con strada asfaltata, collegati tra loro da piccoli sentieri. Poi la discesa, su asfalto il primo tratto e su sentieri ‘impossibili’ da fare seduti in sella nella parte finale. E niente anche lì bici con i freni tirati e giù a piedi. Dovevamo fare 2 giri. Ovviamente il secondo è stato meglio del primo, ma mai avrei fatto anche il terzo. Devo dire che una ricognizione del percorso sarebbe stata davvero utile.

CORSA
Circuito corto, passaggio tra i vigneti, terreno difficile perché ‘morbido’, salita non molto pendente ma dopo tutta la fatica fatta in bici… non ne avevo più! Ultimo pezzo bellissimo con un sasso da superare e discesa per 2 tornantini fino ad arrivare alla finish line.

La soddisfazione più grande essere riuscito a gestire le forze, controllando il cardio per vedere quando esageravo, sfruttando la discesa per recuperare. Insomma essere riuscito ad arrivare alla fine!

Organizzazione Ecorace davvero formidabile, tutto perfetto! Bravi!